Le enormi forze messe in gioco durante il fenomeno della cavitazione permettono una miscelazione estremamente efficace e di gran lunga migliore di quella ottenuta con le tecnologie convenzionali in quanto la riduzione in parti microscopiche di quanto presente all’interno del fluido sottoposto a cavitazione aumenta l’area di contatto superficiale.
Inoltre, le forze sprigionate dal processo di cavitazione sono di gran lunga superiori a quelle presenti in una normale miscelazione e, pertanto, i risultati che si ottengono sono su scale enormemente superiori rispetto a quelle di norma misurabili dall’applicazione delle tecnologie tradizionali.
La cavitazione controllata può essere applicata a tutti i processi di estrazione di sostanze naturali e di trattamento/conservazione di emulsioni o liquidi, non danneggiando i principi attivi originali della sostanza originale a differenza di quanto invece accade con altri metodi convenzionali di estrazione, pastorizzazione e fermentazione.
Con il nostro apparato siamo in grado di fornire un evidente vantaggio economico su tutti i possibili processi chimici e pertanto su:
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Intensificazione di processo
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Miscelazione Gas / Liquido
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Miscelazione Liquido / Liquido
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Miscelazione Liquido / Solido
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Idratazione di Gel e Gomme
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Emulsificazione
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Omogeneizzazione
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Pastorizzazione
Questo è reso possibile in quanto l’alternanza fra bassa pressione ed alta pressione è responsabile di un’intensa attività meccanica e termica che viene ad esercitarsi su ogni elemento presente nella soluzione.
In presenza di materia organica, con la cavitazione si ottiene la conseguente parziale destrutturazione fisica, una lisi delle pareti cellulari e il conseguente rilascio del contenuto intracellulare.
Azione questa che si traduce in una maggiore disponibilità dei succhi cellulari, in una accelerazione dei processi di idrolisi e, di conseguenza, in una accelerazione del processo di digestione anaerobica nel suo complesso. In questo caso di specie, la velocità di degradazione batterica può accelerare fino ad oltre 10 volte rispetto al trattamento convenzionale.
Pertanto, la distruzione / rottura delle strutture cellulari comporta un netto miglioramento della biodegradabilità delle matrici organiche.