Esempio di un trattamento per un liquido organico utilizzando un modello EMPOWERING DEVICE TEST, modello usato per sperimentare in stand alone le matrici degli utenti.
Molti dei processi da noi messi a punto sono però in linea: il macchinario non esegue cicli di lavorazione ma il liquido entra ed esce senza stazionare subendo i trattamenti uno di seguito all’altro. In alcuni casi abbiamo previsto la presenza di più cavitatori uno di seguito all’altro per massimizzare il quantitativo del liquido trattato con il minor impiego di energia elettrica.
Il fluido da trattare viene immesso nel macchinario mediante un’apertura flangiata posta sulla sommità (0). Un filtro al grafene può essere opzionalmente posizionato immediatamente prima dell’apertura flangiata (1).
Superata l’elettrovalvola (2) che è posta immediatamente a ridosso della flangia di ingresso, una cannula guida il fluido verso la base del serbatoio (3) in maniera tale che il riempimento dello stesso avvenga dal basso verso l’alto, sfruttando il principio dei vasi comunicanti, evitando così la formazione di fastidiose turbolenze che possano imprigionare bolle d’aria.
L’elettrovalvola di ingresso si serra automaticamente al raggiungimento di un preimpostato livello (4) di riempimento del serbatoio oppure su comando manuale dell’utente ovvero del determinato programma di lavorazione automatico selezionato.
Alla base del serbatoio è posizionato un rubinetto manuale (5), accessibile dall’esterno, da usarsi per il prelievo di campioni e per favorire lo svuotamento completo.
Opzionalmente, accanto al serbatoio possono essere installati fino a due tank per chemicals, ovvero uno di dimensioni doppie, riempibili dall’esterno dotati di livello e pompa dosatrice (6-7-8 & 9-10-11).
Sulla base del serbatoio, in posizione centrale, una tubazione rettilinea conduce alla pompa centrifuga (12), e, subito dopo, supera la valvola di non ritorno (13).