La varietà del trattamento tradizionale dei reflui industriali non organici è molto vasta, quindi l’approccio depurativo è quasi sempre da studiarsi caso per caso.
Quello che accomuna tutti i trattamenti è che il consumo energetico, specie quello elettrico, è molto alto, perché gli stessi sono sottoposti a numerosi trattamenti energivori, fra i quali i maggiori sono:
- la neutralizzazione del ph;
- la separazione dei sali precipitati;
- la cristallizzazione;
- l’asciugatura dei cristalli;
- la separazione dei cristalli sovrassaturi e solidi sospesi o derivanti da reazione chimica di processi di depurazione, sovente effettuate con grosse centrifughe;
- la reazione con chemicals che portino a nuovi composti meno pericolosi ed abbassino i costi di smaltimento definitivo, quando non consentano un completo recupero del refluo;
- il recupero di solventi industriali, con impiego di colonne di ridistillazione, dalle quali però oltre il solvente ripulito, dal top, escono, solitamente dal bottom, le sostanze residue che devono essere convenientemente smaltite.
Sia nelle unità impiantistiche di neutralizzazione del pH, che in quelle di reazioni specifiche con chemical, l’EMPOWERING DEVICE è in grado di eliminare i grossi vasconi e di rendere continuo e fluido il processo chimico, perché rende possibile una additivazione del neutralizzante in linea. Senza i vasconi che devono essere agitati continuamente e per lungo tempo per non essere stratificati e disomogenei si eliminano anche le pompe di invio al reattore di neutralizzazione o reazione nonchè le pompe di rilancio del prodotto finito permettendo ingenti economie energetiche e compattezza di impianto.
L’impatto visivo del profilo d’impianto viene così ridotto drasticamente celandosi agli occhi degli abitanti limitrofi che tenderanno quindi a lamentarsi meno dell’esistenza dell’impianto stesso.
Conoscendo le caratteristiche di un refluo in ingresso e contenuto in un silos anche orizzontale, tramite un PLC comandabile a distanza secondo i dettami di Industria 4.0, un gioco di elettrovalvole e pompe lo condurrà attraverso uno, due, tre o successivi passaggi all’interno dei cavitatori ed appositi filtri pensati per eliminare determinati aspetti del refluo da trattare per quindi additivarlo o meno di chemicals, ozono o quant’altro serva prima di essere spedito in un silos di stoccaggio del trattato dove il refluo, ormai lavorato ed inertizzato, sarà quindi pronto per essere smaltito.
In base alle “famiglie” di provenienza dei reflui vengono create apposite ricette al fine di automatizzare il più possibile il processo.